“Se ne leggono di tutti i colori: zombie che organizzano una società con tanto di servizi e televisione; operatori scolastici uniti in un unico corpo diabolico; operai alla catena di montaggio, ben più che alienati; extraterrestri un po’ strambi; uomini semicomputerizzati che prelevano denaro con una disinvoltura incredibile; barellieri alquanto distratti e improvvisatori; mostri che si spaventano davanti a normali esseri umani; antichi soldati romani tramutati in diaboliche creature; protozoi che diventano soggetti sociali; una simpatica vecchietta che organizza la sua vita durante un’epidemia di zombie in Toscana; un network trasformato in un’arena piena di assassini. C’è perfino la ricetta di come cucinare se stessi. E l’antologia si apre con un breve raccontino che richiama la favola di Capuccetto Rosso: il cacciatore libera la nonna dalla pancia del lupo, ma scopre che questa a sua volta contiene un altro lupo, il quale contiene un’altra nonna… e via di seguito come la matrioska.
Andrea Berneschi raccoglie i suoi racconti horror sotto un titolo significativo: “Necroniricon”. Ogni narrazione unisce, infatti, l’aspetto orrorifico a quello onirico, producendo un effetto da incubo, a volte straniante, con sconfinamenti nel surreale. Il tutto condito con una buona dose di splatter
[…] veicolato da una prosa assai limpida, confidenzialmente elegante e vivace, scevra da preziosismi e proprio per questo azzeccata.
Insomma, si tratta di una più che buona prova di narrativa riguardante un genere che non è mai al tramonto, forse perché la paura e il senso dell’orrore continuano ad affascinarci anche in questi tempi in cui gli orrori reali a volte superano quelli immaginati”. – Giuseppe Novellino
